L’INDUSTRIA DEL CLORO
Il cloro è indispensabile per la chimica industriale come il sale lo è per la vita.
Il cloro è un materiale importantissimo nelle varie industrie grazie al suo basso costo, alla reperibilità e alla sua forte reattività.
Il cloro è prezioso perché ci aiuta tutti i giorni a vivere meglio.
In ogni momento, in molti oggetti e sostanze che utilizziamo abitualmente, "incontriamo" il cloro, una grande scoperta che l'uomo e la scienza hanno saputo trasformare per una migliore qualità di vita
La chimica di base e i suoi sviluppi industriali come li conosciamo oggi nascono quasi per caso a fine ‘800, quando ci si rese conto che il cloro, il cui utilizzo si limitava al processo di sbianca della carta e al trattamento delle acque, reagiva con un gran numero di molecole organiche.
Le stesse caratteristiche naturali di facile reperibilità e forte reattività del cloro hanno infatti reso possibile lo sviluppo della chimica di base come oggi la conosciamo. Il cloro consente in moltissimi casi di sperimentare e realizzare processi produttivi e prodotti in modo semplice e diretto, grazie alla facilità di lavorazione e al basso costo. Per basso costo si intende la possibilità di progredire nello studio consumando meno risorse ed energia.
Questa constatazione ha reso possibile una rapida evoluzione della chimica organica.
Da allora cloro e soda, la cui produzione è strettamente correlata, costituiscono le fondamenta dello sviluppo industriale della chimica di base, ovvero della trasformazione su grande scala delle materie prime (petrolio, carbone, gas naturale, salgemma, fosforiti, etc.) in prodotti di base organici (per es. etilene, benzene, acetilene), ottenendone derivati intermedi (dicloroetano, stirene, butadiene, etc.), prodotti di base inorganici (ammoniaca, acido solforico, cloro, etc.) e relativi prodotti finali.
Allo stesso modo, anche la cosiddetta chimica fine e delle specialità deve al cloro gran parte del suo sviluppo.
Si calcola che il 55% dei processi industriali attualmente in uso e il 95% dei beni di consumo prodotti abbiano in qualche modo utilizzato derivati clorurati.
Nel 2007 l’Industria Europea del cloro ha prodotto oltre 20 milioni di tonnellate di cloro, soda caustica ed idrogeno (questi ultimi derivati dal processo elettrolitico di produzione industriale del cloro).
Il cloro è utilizzato per la produzione di numerosissimi prodotti chimici e farmaceutici e i suoi derivati sono essenziali per fabbricare prodotti come solventi, detergenti, prodotti per il trattamento delle acque e materie plastiche tra cui il PVC, che da solo ne assorbe oltre il 35% della produzione.
Strettamente interconnessa alla produzione di cloro è la produzione di soda caustica (idrossido di sodio) ottenuta attraverso il processo di elettrolisi di acqua e cloruro di sodio: per ogni tonnellata di cloro prodotta si ottengono 1,1 tonnellate di soda caustica. Anche la soda è un prodotto della chimica di base utilizzato in molteplici applicazioni. Più della metà della soda caustica prodotta viene riutilizzata nell’industria chimica, il resto viene utilizzato per in altri settori quali quelli dei detergenti, del tessile, dell’alluminio, delle fibre e del vetro, della carta, dell’alimentare e del trattamento delle acque.
L’idrogeno, co-prodotto attraverso elettrolisi, è in generale utilizzato dai produttori stessi per ulteriori processi (acqua ossigenata, acido cloridrico, etc.) o utilizzato per generare energia/calore.
A livello italiano ed europeo, l’industria del cloro rappresenta un asset strategico di primaria importanza per i suoi riflessi sull’equilibrio dell’intero sistema industriale.
Dall’industria del cloro dipende anche la produzione di materie plastiche, gomme, resine, siliconi ed elastomeri, indispensabili allo sviluppo della società moderna e come tali, indicatori riconosciuti di sviluppo e benessere economico. E ne è un ulteriore esempio l’aumento significativo di consumo di cloro in Paesi ad alto tasso di sviluppo come la Cina.
Si calcola che nella sola Europa l’indotto delle filiere del cloro e della soda, strettamente interconnesse, dia lavoro ad oltre 2.000.000 di persone, per un fatturato di oltre un miliardo di Euro.
Il cloro è uno dei più importanti battericidi ed è insostituibile per fronteggiare lo sviluppo e la diffusione di epidemie. Il cloro rende l’acqua sicura: il 90% dell’acqua potabile utilizzata nell’Europa occidentale è ottenuta per clorazione. Il cloro viene utilizzato per la decontaminazione delle reti idriche pubbliche danneggiate da disastri naturali, quali inondazioni , tifoni e terremoti.
Molte attività del tempo libero si basano sull’uso di equipaggiamenti e oggetti prodotti con il cloro. Tra questi i palloni da calcio, le tende, i capi di abbigliamento impermeabili, gli skateboards, le racchette da tennis e gli sci. L’elemento cloro contribuisce ad accrescere l’affidabilità e le performance delle calzature e rende le barche più leggeri, veloci e resistenti alla corrosione. È anche molto utilizzato nelle piscine, in particolare nelle acque per prevenire la formazione di alghe.
La maggior parte dei medicinali, inclusi molti “farmaci salvavita”, sono prodotti utilizzando la chimica del cloro. Per la sua capacità di legarsi e reagire facilmente, il cloro è una risorsa fondamentale nel campo della ricerca farmaceutica perché permette di ottenere e sperimentare sempre nuove molecole di sintesi.
Il cloro è un elemento estremamente reattivo. Questo facilita le reazioni chimiche che altrimenti avrebbero bisogno di un maggiore quantitativo di energia, e quindi di più risorse non rinnovabili, producendo più materiali di scarto, più inquinamento; risultando meno sicure per i lavoratori e/o per i consumatori e fornendo prodotti di qualità inferiore ad un prezzo più alto.
Il cloro si trova in molti alimenti di origine vegetale, soprattutto nelle alghe, nella segale, nei pomodori, nella lattuga, nel sedano e nelle olive. Viene assunto dall’organismo soprattutto attraverso il sale da cucina (cloruro di sodio).
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